Il secondo piano
LA LOGGIA DEI NOVE
L'ampia Loggia trecentesca, che si apre sul retro del Palazzo Pubblico, offre un'ampia visuale sulla vallata rerostante che spazia fino al Monte Amiata, sul confine dell'antica Repubblica di Siena. La Loggia fu edificata secondo le antiche cronache nel 1350, sebbene attualmente gli studi tendano ad anticiparne la realizzazione di almeno un decennio in considerazione della presenza sulla parete di fondo di un affresco dipinto da Ambrogio Lorenzetti nel 1340. La Loggia faceva parte in origine degli alloggi dei Nove e la sua funzione era quella di offrire loro un luogo per prendere aria nei due mesi in cui erano in carica. Già dalla fine del Duecento infatti il governo di Siena aveva adottato un provvedimento che mirava a separare i propri componenti dai familiari, obbligandoli a vivere all'interno del Palazzo e consentendone l'uscita solo in circostanze precise e normate. Nel corso dei secoli l'utilizzo della Loggia si mantiene quello di luogo di sosta e passaggio subordinato al servizio dei locali del secondo piano del Palazzo utilizzati come residenza o uffici dei vari magistrati del governo della città. Nell'Ottocento, con la conversione di alcuni ambienti dell'ultimo piano in celle per ospitare i carcerati, l'ampio spazio aperto diviene il luogo deputato all'"ora d'aria" dei detenuti. A testimoniare questi suoi vari utilizzi succedutisi nel corso dei secoli rimangono oggi numerosi graffiti e iscrizioni sui pilastri e sulla balaustra.È solo con l'inizio del XX secolo con la costruzione della ripida scala di accesso che la pone in comunicazione con gli spazi del Museo Civico che la Loggia entra a fare parte del percorso museale divenendo, a partire dal 1904, la prestigiosa cornice per il riallestimento, dopo la sostituzione con la copia eseguita nel 1869 dallo scultore senese Tito Sarrocchi, dei frammenti marmorei della Fonte Gaia di Jacopo della Quercia, oggi rimossi e ricollocati dopo un accurato restauro presso il complesso di Santa Maria della Scala.
GLI AMBIENTI DEL CAPITANO DEL POPOLO
Gli spazi posti al secondo piano del palazzo sono composti essenzialmente da un vasto appartamento che fino dal XV secolo fu destinato al Capitano del Popolo e alla Signoria del Concistoro. Il più grande tra gli ambienti che lo compongono risulta essere la sala centrale che si sviluppa sull'asse mediano dell'edificio estendendosi in profondità dal prospetto sulla piazza del campo fino alla Loggia prospicente piazza del mercato. Tale salone, che oggi ospita le riunioni del Consiglio Comunale e non è accessibile al pubblico, è coperto da un'ampia volta a botte che si imposta alle pareti sottostanti mediante un sistema di vele e corrispondenti lunette decorate sullo scorcio del XVI secolo dai più celebri artisti senesi del tempo. Alla sua destra e alla sua sinistra si articola una serie di ambienti di servizio più volte rimaneggiati nel corso dei secoli ed attualmente adibiti ad uffici comunali.
Veduta della Loggia