Cesare Maccari
Cesare Maccari (Siena 1840 – Roma 1919) fu inizialmente allievo dello scultore Vestri e dell’Accademia Senese di Belle Arti. Dopo un periodo dedicato alla scultura, fu indirizzato alla pittura da Luigi Mussini, maestro della tecnica purista. Ottenne notorietà nel 1863 con il dipinto Leonardo che ritrae la Gioconda, seguito da importanti commissioni come la cappella di Quinciano.
Nel 1866 vinse il pensionato Biringucci, che gli permise di studiare in Umbria, Roma e Firenze. Stabilitosi a Roma, affrescò la chiesa del SS. Sudario e lavorò per mercanti italiani e stranieri, tra cui Goupil, con opere di genere tra realismo e virtuosismo.
Espose nel 1878 a Parigi con Deposition du Pape Silvère, poi riproposto a Torino nel 1880. In quello stesso anno vinse il concorso per affrescare il Salone del Senato, dove dipinse episodi della Roma antica, tra cui Cicerone contro Catilina.
Nel 1884 ricevette dal Comune di Siena l’incarico di affrescare la Sala Monumentale Vittorio Emanuele II, con scene storiche eseguite tra il 1885 e il 1887. Tra il 1900 e il 1909 decorò l’aula magna del Palazzo di Giustizia con le storie di Giustiniano.
Infine, dal 1888 al 1907 lavorò alla decorazione della cupola e del tamburo del Santuario di Loreto.