San Paolo
L' apostolo è colto nell'atto di predicare, invitando lo spettatore ad occuparsi delle cose spirituali, cui alludono il gesto imperioso del braccio levato verso l'alto e il versetto della lettera ai Colossesi riportata sul primo dei fogli che tiene nell'altra mano. L'opera, permeata di un'intensa spiritualità, si colloca nella fase della maturità di Rutilio Manetti dopo il viaggio a Roma del 1625, quando gli interessi del pittore, sulla scorta delle suggestioni caravaggesche, si orientano verso soggetti di genere, spesso trattati a 'lume di candela'. Anche nel ritrarre la figura del San Paolo Manetti ha colto l'essenza più umana del santo, nell'aspetto burbero e nella posa minacciosa e autoritaria, usando una luce molto forte che, da sinistra, arriva direttamente sulla mano alzata e scolpisce una parte del volto rugoso e scavato del vecchio; accentuando, in questo modo, l'imponenza e la scacralità del personaggio.