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La Sala del Risorgimento

L'attuale ambiente, che occupa lo spazio anticamente destinato alle udienze del Podestà, fu inaugurato nel 1890. Ripristinando l'antico uso di illustrare sulle pareti del Palazzo Pubblico importanti avvenimenti politici e civili, il Comune di Siena era tuttavia già giunto da oltre un decennio alla determinazione di dedicare al suo interno un omaggio postumo a Vittorio Emanuele II e all'epopea risorgimentale.

Nel 1883 fu nominata un'apposita commissione deputata a valutare il programma decorativo. Coordinatore dell'impresa, fu il pittore e direttore dell'Istituto di Belle Arti senese Luigi Mussini, che coinvolse nella realizzazione delle grandi scene che occupano il registro superiore delle pareti, e che rappresentano episodi emblematici della vita del primo sovrano dell'Italia unita, i suoi più dotati allievi: Pietro Aldi, Amos Cassioli e Cesare Maccari. Il linguaggio narrativo che caratterizza gli affreschi delle pareti si integra perfettamente con quello solenne e celebrativo delle figurazioni allegoriche che occupano il soffitto, al cui centro si staglia l'Allegoria dell'Italia libera di Alessandro Franchi, mentre negli spazi dei pennacchi sono raffigurate alcune giovani donne, rappresentazioni allegoriche delle regioni italiane. La sala conserva al suo interno anche alcuni cimeli garbaldini e risorgimentali tra cui la divisa indossata da Vittorio Emanuele II nella Battaglia di San Martino, custodita all'interno di una preziosa teca lignea intagliata da Pietro Giusti. Alle pareti è collocata una serie di busti con i ritratti di personaggi senesi illustri e sul fondo la grande statua in marmo raffigurante il Dolore, opera dello scultore fiorentino Emilio Gallori.

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Il museo è aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 19:00
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