La Sala della Pace
La sala è l'ambiente dove i Nove, organo esecutivo dell'antica Repubblica di Siena, svolgevano le proprie funzioni di governo.
Nel 1338 (ma se ne registrano pagamenti fino al 1339) Ambrogio Lorenzetti vi dipinse il ciclo del Buono e Cattivo Governo, ovvero la rappresentazione allegorica delle diverse forme di governo di una città medievale e dei loro diversi e opposti effetti sulla vita dei suoi cittadini. Gli affreschi condensano un complesso messaggio incentrato sulla corretta gestione del potere politico che, per la sua universalità, ne fa uno dei testi pittorici più famosi a livello mondiale. Il ciclo, in cui sono declinati due opposti concetti: quello del Comune e quello della Tirannide, si dispiega su tre pareti ed è correlato da una serie di iscrizioni che, nel loro insieme compongono una canzone poetica di 62 versi, la cui funzione è quella di esplicitare e accompagnare il messaggio della narrazione figurata. Dall'interazione tra le iscrizioni e le immagini si determina una chiave di lettura, che si diparte dalla grande Allegoria del Buon Governo della parete nord, per poi snodarsi attraverso gli Effetti che ne derivano sulla città e sulla campagna, e concludesi sulla parete opposta con l'Allegoria e gli esiti infausti del Cattivo Governo.